COVID-19: I BENEFICI DEI LIMITI
In questo difficile e lungo periodo di quarantena, quanto possono pesare le limitazioni che ci vengono imposte per il bene nostro e della collettività?
Quanto può diventare frustrante la nostra quotidianità, drasticamente limitata nella nostra possibilità di scelta e di azione?
Tuttavia, se ci soffermiamo un attimo a riflettere sul significato della parola LIMITE, scopriamo che essa deriva da due termini latini molto diversi tra loro:
- LIMES: barriera, confine, che ostacola il nostro cammino
- LIMEN: soglia, luogo di transito e di passaggio
La nostra società è abituata a vedere il limite come qualcosa di negativo, che riduce un’abilità, una potenzialità, un’esperienza negativa.
Tuttavia, il limite può esserci anche molto utile, ad esempio quando riusciamo a limitare la potenza di una nostra emozione negativa, oppure quando siamo in grado di mettere un limite alle richieste eccessive di un amico, un collega, un partner.
Il limite può essere anche inteso come ciò che dà forma e contiene, ciò che serve a costruire e proteggere la nostra identità.
Per iniziare ad entrare nel merito della questione, riporto un interessante studio canadese, che ha affrontato proprio il tema del limite. Due gruppi di bambini sono stati portati in 2 parchi giochi differenti. Il primo parco non aveva recinzioni, il secondo era completamente recintato. Entrambi erano bellissimi spazi verdi immersi nella natura. Ciò che è accaduto quando i bambini sono stati lasciati liberi di giocare è stato per i ricercatori del tutto inaspettato. I bambini “senza recinzione”, intimoriti dall’assenza di limiti, sono rimasti per quasi tutto il tempo a non più di 4-5 metri dagli insegnanti, al centro del parco. I bambini con recinzione, invece, hanno esplorato ogni centimetro quadrato del parco a loro disposizione.
Questo studio sembra evidenziare che quando abbiamo dei limiti (di spazio, di tempo, di budget) abbiamo la tendenza a sfruttare meglio le risorse a nostra disposizione.
Può sembrare paradossale, ma ci sono limiti che rendono liberi.
Mi spiego meglio.
Siamo abituati a vivere nella società dell’abbondanza, che ci sommerge ogni giorno di milioni di informazioni, prodotti, servizi, ecc. Il nostro cervello è sovraccaricato da questa moltitudine di scelte. A queste si aggiunge il pensiero costante che ci sarà sempre una scelta migliore rispetto a quella che potremmo fare.
Tutto questo ci blocca, o per lo meno ci consuma preziose energie mentali.
Torniamo dunque alla situazione attuale. Per certi aspetti, le nostre giornate si sono “semplificate” e le possibilità di scelta si sono ridotte.
Ci sembrerà strano, ma è proprio questa riduzione di scelte che ci può sgravare da tutti quei pesi quotidiani a cui siamo abituati. Eliminare il superfluo ci consente di concentrarci solo su ciò che è davvero importante per noi e a guardarci dentro, forse per la prima volta nella nostra vita.
Operazione tutt’altro che semplice!
Vi propongo allora alcune strategie per muoversi un po’ più agilmente all’interno di questi nuovi limiti.
7 STRATEGIE PER SFRUTTARE I LIMITI A NOSTRO VANTAGGIO
1) Lasciati trasportare: chiediti “cosa mi fa stare davvero bene?” “Quale attività mi permette di concentrarmi su di essa a tal punto da farmi perdere la cognizione del tempo?” Può capitare di raggiungere questo stato di immersione cantando, leggendo un libro, ballando, lavorando ad un progetto per noi importante, ecc.
2) Riprogetta la giornata: prendi carta e penna e scrivi in modo dettagliato le attività della tua giornata. Il giorno successivo, rileggi l’elenco e assegna un voto da 1 a 10 a ciascuna attività, dove 1 rappresenta il minimo della piacevolezza e 10 il massimo. A questo punto, sostituisci almeno un’ora di attività spiacevole con un’ora dedicata a qualcosa che ti piace. Alcune ricerche hanno dimostrato che un piccolo cambiamento nella routine quotidiana può avere un notevole impatto sul livello complessivo di benessere.
3) Evita di ripeterti “solo quando…”: se continui a ripeterti che sarai felice solo quando… otterrai quella promozione, incontrerai il vero amore, vincerai alla lotteria… ti stai condannando all’infelicità eterna. Per almeno 2 motivi:
a) Tendiamo a sovrastimare l’impatto degli eventi sulla nostra vita.
b) Una volta verificatosi l’evento tanto desiderato, dopo un breve periodo di euforia il nostro livello di felicità tornerà nella media.
Molti pensano che saranno più felici quando avranno più soldi. Ma gli studi dimostrano che non è così. Superato un livello minimo di reddito, i soldi non impattano più sulla nostra felicità. Prova dunque a fare questo esperimento: trasforma i tuoi “sarà felice solo quando…” in “sono felice ora perché…”.
4) Concentrati su un solo obiettivo: un po’ come a inizio anno, in questo periodo potremmo aver pensato di prefiggerci nuovi obiettivi e buoni propositi. Benissimo! Ma ricordiamoci di non esagerare. Esiste una regola, nota come legge di Curly, che consiglia di concentrarsi su una cosa soltanto. Quindi chiediti “se dovessi scegliere solo un obiettivo da introdurre nella mia vita in questo momento, quale sarebbe?” “Cosa mi entusiasma e motiva maggiormente?” “Cosa reputo più importante per la mia crescita personale?”. Ecco, questo è il tuo vero obiettivo. Prova a focalizzarti solo su di esso.
5) Non sforzarti di essere creativo: sembra un’indicazione paradossale, ma se vuoi trovare un’idea creativa da mettere in campo e sviluppare in questo periodo, devi distogliere la mente dallo sforzo volontario di essere creativo. Si tratta del cosiddetto Effetto Eureka. La psicologa Silvana Arieti ha individuato le condizioni che favoriscono il processo creativo:
a) Stare soli: se ci sottraiamo all’esposizione agli stimoli provenienti dalle altre persone, saremo maggiormente in grado di metterci in contatto con il nostro mondo interno. In questo modo potremmo sorprenderci di quanto esso sia più ricco di quanto ci immaginavamo!
b) Inattività: allo stesso modo, se sottraiamo l’attenzione alle occupazioni esterne, riusciremo a concentrarci sulla nostra immaginazione e sulle nostre fantasie. Concediamoci del tempo per lasciarle fluire liberamente, senza vincoli e giudizi.
c) Ingenuità: capacità di mantenersi liberi dai condizionamenti mentali che imbrigliano la nostra visione del mondo dentro schemi, annullando la nostra capacità di meravigliarci e di incuriosirci.
6) Dai senza aspettarti nulla in cambio: dare ci permette di sentirci meglio nell’immediato e di raccoglierne i frutti nel lungo periodo. E’ stato dimostrato che aiutare gli altri aumenta il nostro senso di auto-efficacia e di benessere personale. Bastano semplici azioni quotidiane per ottenere questo tipo di gratificazione personale: ammettere i propri errori ed imparare a chiedere scusa, cedere il posto sui mezzi pubblici, preparare la cena ai propri familiari, dare la precedenza agli anziani o alle donne in stato di gravidanza, aiutare una persona in difficoltà a portare la busta della spesa, o una donna con passeggino a fare le scale, ecc. Attenzione però, questo non vuol dire instaurare relazioni in cui si dà senza mai ricevere nulla in cambio. In questi casi la gratificazione si trasforma in un peso psicologico ed emotivo sempre più gravoso. Se qualcuno inizia a dare per scontato il tuo aiuto, fino ad arrivare a pretenderlo o a sminuirlo, è necessario porre un limite, discutendone con la persona e riequilibrando il rapporto.
7) Nutri la speranza: la speranza è quella forza interiore che non guarda al passato e al presente, ma all’avvenire. Crea un clima psicologico favorevole grazie al quale si mantiene la fiducia in un cambiamento positivo. Spinge le persone a impegnare le proprie energie verso un fine. Questa spinta propulsiva è stato dimostrato aumentare le probabilità di riuscita.
Se siete arrivati a leggere fino a qui, vuol dire che forse qualcosa vi ha incuriosito.
Perché allora non proviamo a fare un piccolo esperimento?
Scegliete almeno una di queste strategie e provate a metterla in pratica in questa settimana.
Dopodichè scrivetemi in privato e raccontatemi la vostra nuova esperienza. Ne potremo discutere insieme e magari sviluppare altre idee utili per trasformare i nostri limiti in risorse.
BUON LAVORO!