COVID-19 e FAKE NEWS
1) Cosa sono e perchè vengono create?
Sono notizie intenzionalmente false che vengono create e rese pubbliche per disorientare e creare scandalo nei lettori, per screditare qualcuno a beneficio di altri, oppure per attirare visitatori verso siti web che guadagnano con la pubblicità. Sono sempre esistite, ma ora hanno un potenziale di espansione mai visto prima, garantito dai social network. Spesso le fake news inseriscono in un contesto veritiero degli elementi deliberatamente inventati e fanno leva sull’emotività e la scarsa attenzione dei visitatori del web.
2) Chi le crea?
Esistono tante “industrie di bufale” che producono notizie false. Solitamente, hanno nomi che richiamano le reali agenzie di diffusione di notizie, al fine di confondere maggiormente i fruitori di informazioni. Tuttavia oggi chiunque può generare contenuti multimediali e metterli in rete, pertanto tutti noi siamo potenziali creatori e divulgatori di fake news. Questo perché l’informazione digitale, per la sua rapidità e aggiornabilità, è meno soggetta a controlli sulla verità di quanto affermato. Inoltre, gli algoritmi automatici dei social media selezionano le informazioni non sulla base della loro veridicità, bensì in base a quanto quei contenuti possano ottenere condivisioni, quindi maggior profitto.
Io credo che oggi siamo molto più manipolabili che in passato. Proprio perché abbiamo la percezione opposta che internet sia uno strumento che ci permette di avere forza e indipendenza di pensiero. Come affermava Joseph Goebbels, “la propaganda funziona al meglio quando le persone manipolate pensano di agire di loro spontanea iniziativa” . Un altro aspetto, intuito da Goebbels decenni fa e in seguito verificato attraverso diversi studi scientifici, è che “se ripeti una bugia abbastanza a lungo, non solo l’opinione pubblica penserà che sia vera, ma anche tu stesso inizierai a pensarlo” .
3) Chi ne è più colpito?
E’ stato dimostrato che le persone con un minor livello cognitivo, di educazione e di informazione tendono a credere maggiormente alle notizie potenzialmente false.
Un altro fattore che aumenta il potere delle fake news è quello definito delle “camere dell’eco” ; veri e propri spazi virtuali “abitati” da persone che hanno le stesse opinioni (ad esempio i gruppi di Facebook, o su WhatsApp). Avere conferme da altre persone circa il proprio pensiero aumenta la convinzione che quelle credenze siano vere.
In momenti di incertezza, come quello che il mondo sta vivendo con il Covid-19, il flusso di false notizie diventa ancora più incontrollabile. La componente emotiva diventa potentissima e il bisogno di rassicurazioni induce a credere più facilmente a soluzioni semplicistiche, riducendo il senso critico. Questa tendenza è alimentata dal fatto che una fake news non è mai banale. Si tratta sempre di una notizia rilevante e sensazionale. Chi la riceve ha la sensazione di essere entrato in contatto con qualcosa che in pochi sanno, e da lì scatta il desiderio di condividerla.
4) Come proteggere sé e gli altri dalle false notizie?
Riporto a tal proposito una frase volutamente provocatoria, tratta dal libro “Trust me, I’m lying (fidati di me, sto mentendo)” dello scrittore Ryan Holiday: “In un’epoca di immagini e intrattenimento, di gratificazione morale istantanea, non cerchiamo né l’onestà né la realtà. La realtà è complicata. La realtà è noiosa. Non siamo in grado né vogliamo gestire la sua confusione” .
Decido di non essere d’accordo con quanto affermato dallo scrittore. Voglio pensare che ci sia qualcuno che è disposto a fare uno sforzo in più, pur di non farsi manipolare e cadere nella trappola delle fake news.
Proprio per questo voglio darvi alcuni consigli, che ho trovato utili per sviluppare una sorta di “immunità” a questi meccanismi così subdoli e “virali”.
a) Guarda bene l’URL: diffida di estensioni insolite come “.io” oppure “.com.co”. Diffida di siti che hanno un nome simile a quello di testate giornalistiche autorevoli.
b) Diffida di titoli esagerati o ambigui : sono scritti appositamente per attirare la tua attenzione.
c) Leggi bene tutto l’articolo : a volte la fake news si nasconde solo nel titolo, spesso l’unica cosa letta dal fruitore della rete e dei social network.
d) Fai attenzione alla data e all’immagine : le informazioni possono essere decontestualizzate, ovvero collocate in un altro luogo o in un’altra data, per rendere credibile il contenuto proposto.
e) Fai attenzione alla formattazione :.a volte i siti di fake news sono impaginati male e contengono errori di scrittura.
f) Indaga sulla fonte : se sei insospettito, leggi la sezione “about us” oppure “chi siamo” e googla il suo nome.
g) Confronta più fonti : se una notizia ti sembra particolarmente eclatante, verifica che sia riportata anche da altre fonti note e autorevoli.
h) Pensa prima di condividere : questo non serve a te (a parte per evitarti brutte figure), ma serve a limitare la diffusione delle fake news. Se hai anche solo un dubbio sulla veridicità dell’informazione, scegli di non condividerla.
i) Diventa, per quanto ti è possibile, anche tu un produttore di informazione digitale : le possibilità oggi sono molteplici (social media, blog, youtube..). Capire come funziona la produzione di informazioni digitali è un ottimo antidoto contro le sue insidie.
l) Metti in atto uno scetticismo di default : come diceva Mark Twain, “quando ti trovi d’accordo con la maggioranza, è il momento di fermarti a riflettere” . Da qualsiasi parte provengano le informazioni che ci colpiscono. Non è necessario trovare una risposta, a volte è sufficiente porsi nuove domande e ascoltare cosa ci dice, più che la nostra mente, la nostra pancia.
Avete altri dubbi o domande?
Se desiderate approfondire alcuni temi, o nel leggere l’articolo vi sono sorte ulteriori domande, scrivetemi inviando una mail a dott.silviadecarli@gmail.com.
Sarò lieta di potervi rispondere, gratuitamente, e di potermi confrontare con voi.