COME AIUTARE BAMBINI E ADOLESCENTI A VIVERE AL MEGLIO LA RIPARTENZA
Fin dall’inizio della pandemia, le misure di prevenzione per fronteggiare la diffusione del Covid-19 hanno interrotto improvvisamente la partecipazione anche dei bambini e dei ragazzi ad una serie fondamentale di contesti socio-educativi (scuola, attività sportiva, centri ricreativi, gruppo dei coetanei, attività extrascolastiche), stravolgendo routine funzionali ai percorsi di crescita di ciascuno.
In pochi giorni si è creato un clima surreale, inizialmente percepito come vacanza inusuale, poi divenuto la nuova realtà con cui confrontarsi . Siamo stati per la prima volta protagonisti di un evento critico che ha un forte impatto sulla nostra quotidianità.
Secondo un’indagine condotta dall’ospedale pediatrico Gaslini di Genova sull’impatto psicologico e comportamentale del lockdown nei bambini e negli adolescenti in Italia, l’isolamento a casa durante l’emergenza covid-19 ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). Tra i disturbi più frequentemente evidenziati vi sono: l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia.
A questo quadro si aggiunge il fatto che molte famiglie stanno attraversando un periodo di incertezza lavorativa ed economica, per cui bambini e ragazzi potrebbero essere immersi in un clima di forte tensione e preoccupazione.
Un ulteriore elemento di criticità sta nel fatto che molti bambini e ragazzi potrebbero aver vissuto l’esperienza del ricovero ospedaliero di famigliari o parenti, trovandosi esposti alla complessità e atipicità di questa specifica situazione (non poterli andare a trovare, ricevere notizie dai medici una volta al giorno, convivere con prognosi incerte ecc.). Molti potrebbero aver perso persone care, senza averli potuti salutare, senza un funerale, privati di spazi, tempi e riti adeguati a elaborare il lutto. Altri ancora potrebbero avere genitori e parenti che lavorano negli ospedali, e quindi essersi trovati a vivere separati da loro per molto tempo, o riducendo al minimo i contatti. Queste esperienze hanno un forte impatto sulla vita emotiva dei bambini e dei ragazzi, che potrebbero aver avuto poche occasioni di verbalizzare e mentalizzare il complesso di queste emozioni con i propri caregivers, a loro volta provati da queste esperienze dolorose.
A fronte di tutto ciò, ritengo che possa essere utile proporre alcune riflessioni e indicazioni per i genitori su come comportarsi e come interagire con i propri figli in questo periodo di grandi cambiamenti.
1) Incoraggiare l’ascolto attivo e l’atteggiamento di comprensione con i bambini
I bambini possono rispondere a una situazione difficile in diversi modi: aggrapparsi ai caregiver, sentirsi ansiosi, ritirarsi, sentirsi arrabbiati o agitati, avere incubi, bagnare il letto, frequenti cambiamenti d’umore, ecc. e di solito si sentono sollevati se sono in grado di esprimere e comunicare i loro sentimenti in un ambiente sicuro e di supporto. Ogni bambino ha il suo modo di esprimere le emozioni. A volte impegnarsi in un’attività creativa, come giocare e disegnare può facilitare questo processo. Aiuta i bambini a trovare modi positivi per esprimere sentimenti come rabbia, paura e tristezza.
2) Creare un ambiente sensibile e attento
I bambini hanno bisogno dell’amore degli adulti e spesso di un’attenzione più dedicata nei momenti difficili. E’ importante ricordare che i minori possono ascoltare anche quando sembrano impegnati in altro e percepiscono lo stato d’animo dell’adulto dalle parole, dai comportamenti, dalla postura del corpo, dal tono e dal volume della voce. In presenza di bambini, cerca di mantenere un atteggiamento rassicurante anche mentre parli con altri adulti.
3) Fornire informazioni su ciò che è accaduto o potrebbe accadere in modo adeguato
Prima di fornire informazioni, cerca di capire quale è la percezione di tuo figlio dell’evento e quali sono gli interrogativi che si pone. Rispondi con spiegazioni semplici, con un linguaggio misurato all’età e capacità di comprensione. Spiegagli quello che si sta facendo per affrontare e superare il problema. E’ particolarmente importante raccogliere e comunicare solo informazioni che provengono da fonti ufficiali. Altre fonti informative possono distorcere la percezione delle comunicazioni promosse dalle istituzioni pubbliche e indebolire la coesione sociale alla base della resilienza individuale, familiare e comunitaria.
4) Monitorare l’utilizzo dei mass-media
E’ importante evitare che i bambini stiano davanti alla televisione o altri media (incluso internet) a recepire informazioni e a vedere immagini inerenti il Covid-19 senza la presenza di un adulto: la sovraesposizione a immagini e notizie potrebbe attivare meccanismi di amplificazione della percezione del pericolo. E’ consigliabile scegliere uno o due momenti al giorno in cui condividere l’aggiornamento delle notizie.
5) Aiutare gli adolescenti a riflettere su quanto apprendono
Se i bambini più piccoli dipendono dai propri genitori per avere la chiave d’interpretazione di quanto accade, gli adolescenti attingono informazioni con maggior autonomia e da varie fonti. I ragazzi più grandi sembrano avere più strumenti a loro disposizione per gestire il grande flusso di informazioni a cui sono esposti, ma hanno sempre bisogno di essere ascoltati, di affetto, di comprensione e di supporto degli adulti per elaborare al meglio gli eventi, nel rispetto delle indicazioni comportamentali del momento.
6) Stimolare l’apprendimento con il gioco
Può essere molto efficace incoraggiare ad apprendere le attuali Direttive Nazionali e le regole per la salute e l’igiene attraverso il gioco. Il gioco ha una funzione molto importante per lo sviluppo dell’individuo ed è necessario per favorire l’apprendimento. Simulare la realtà con il gioco aiuta a fantasticare, a sperimentare soluzioni e nuove possibilità di adattamento. Alcuni esempi possono essere: giochi di lavaggio delle mani con rime, storie immaginarie sul virus che esplora il corpo, trasforma e disinfetta la casa in un gioco divertente, disegna e colora immagini di virus / microbi, costruisci la tua mascherina.
7) Aiutare bambini e ragazzi a rimodulare la loro attuale quotidianità
E’ consigliabile mantenere gli orari dei pasti e del sonno (almeno 10 ore per i bambini più piccoli e 8 per gli adolescenti), giocare, trascorrere del tempo all’aria aperta laddove possibile, dedicare tempo allo studio, imparare cose nuove stimolando la curiosità e le inclinazioni personali. Tutte queste attività alimentano il senso di sicurezza e il percorso evolutivo di crescita.
8) Promuovere l’attività fisica
Anche bambini e ragazzi vanno incoraggiati a fare attività fisica, senza aspettare necessariamente che ricominci la scuola. Anche semplici movimenti, come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici, possono aiutare a scaricare le tensioni accumulate (con una riduzione dell’agitazione e della conflittualità), aumentare le energie e lo stato di benessere generale, migliorare la qualità del sonno.
9) Riprendere le attività sociali in modo sicuro
Dopo il forzato isolamento, i bambini e gli adolescenti devono poter giocare e stare con gli amici. Tuttavia anche tra bambini va raccomandato il non assembramento e il distanziamento fisico. Le aree gioco nei parchi sono ora accessibili, ma meglio evitarle nelle ore in cui potrebbero essere più affollate.
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