MALESSERE POST-VACANZA
Settembre è arrivato e, con lui, la fine dell’estate.
La maggioranza di noi ha abbandonato giorni di relax e di pace per tornare a confrontarsi con la vita di tutti i giorni, fatta di orari, scadenze e problemi da risolvere.
Ed ecco che fa capolino una sensazione di tristezza mista a malinconia ed ansia, un malessere psicologico a cui viene dato il nome di “post vacation blues”, che in italiano si può tradurre come “sindrome da rientro”.
Dati ISTAT rilevano che più di un italiano su 3 ne soffre, con maggior incidenza tra i 25 e i 45 anni.
Nella maggior parte dei casi la sindrome si risolve spontaneamente, pian piano i sintomi scompaiono e la persona si riadatta alla vita di tutti i giorni.
Altre volte, invece, i sintomi persistono, diventando segnali di un malessere più profondo.
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E’ stato osservato che le persone più suscettibili allo sviluppo di questo malessere sono coloro che:
– hanno una bassa tolleranza alla frustrazione e una scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti
– godono di periodi di vacanza più lunghi
– hanno problemi di qualche tipo a lavoro
SINTOMI
Mancanza di energia, disturbi del sonno, perdita di interesse e piacere nello svolgere attività solitamente gratificanti, difficoltà di concentrazione, irritabilità, debolezza muscolare, mal di stomaco, mal di testa.
CAUSE PIU’ FREQUENTI
1) Cambio di abitudini:
bisogna abbandonare i ritmi da “vacanziere” per tornare a quelli tipici dell’anno lavorativo.
2) Aspettative mancate:
le ferie non sono andate come si sperava, ci si sente insoddisfatti e frustrati.
3) Senso di colpa per eccessi:
si sa di aver esagerato, di non aver rispettato delle regole che ci si era prefissati e questo porta a una sensazione di fallimento e di colpa.
4) Lavoro vissuto in modo negativo:
il tipo di lavoro non piace, l’ambiente è ostile, il capo frustrante, la paga non soddisfacente, ecc.
5) Difficoltà relazionali:
in estate possono aumentare le occasioni di incontro sociale, ci si trova più esposti e in condizioni meno strutturate. Questa situazione può essere una dura prova per chi soffre di stati ansiosi, fobia sociale o grande timidezza nelle relazioni.
6) Crisi di coppia:
se ci sono dei rancori o delle questioni irrisolte nel rapporto di coppia, ritrovarsi lontani dalla routine e con più tempo libero a disposizione può portare all’emergere di conflitti fino a quel momento tenuti “sotto il tappeto”.
7) Familiare malato:
per chi si ritrova ad avere un familiare che sta male o non è autosufficiente, l’estate è fonte di grande stress e sensi di colpa.
CONCLUSIONI
La pausa estiva può essere una grande opportunità di ricarica e cura di sé ma, in alcuni casi, anche un periodo estremamente faticoso e delicato.
Prendendo le distanze dalla vita di tutti i giorni e avendo molto più tempo libero, possono emergere crisi e stati emotivi negativi tenuti sotto soglia durante l’anno.
Questo avviene perchè la routine degli impegni lavorativi e domestici, pur stancandoci spesso terribilmente, contemporaneamente ci tiene lontani dalla possibilità di ascoltarci, di entrare in contatto con le nostre emozioni e di riflettere sulla nostra vita.
Pertanto, se il malessere al rientro dalle vacanze persiste e non si riesce a trovare in autonomia una soluzione, potrebbe essere utile rivolgersi ad una/o psicoterapeuta, che aiuti a mettere a fuoco le cause del malessere e a trovare le risorse per costruire una vita più soddisfacente e un maggior benessese psico-fisico.