COVID-19: COME TRASFORMARE LO STRESS IN UN POTENTE ALLEATO
Fin dalla sua comparsa nel vocabolario moderno, lo stress ha assunto una connotazione negativa.
Eppure, se ci soffermiamo a ricordare ogni volta che abbiamo fatto dei progressi significativi nella nostra vita e abbiamo raggiunto conquiste importanti, abbiamo dovuto gestire uno stress. Anzi, proprio imparare a gestirlo ci ha permesso di crescere.
L’autore Nassim Taleb, brillante economista, nel suo libro “Antifragile” teorizza che fattori esterni inattesi e stressanti non solo possano essere fonte di beneficio personale, ma che addirittura siano necessari per la nostra crescita. E’ quello che l’autore chiama “vantaggio derivante dal danno”.
Le difficoltà, comunemente vissute come stressanti, non rappresentano necessariamente qualcosa di negativo, ma possono costituire delle occasioni di miglioramento; a patto che impariamo a coglierne l’aspetto positivo, vedendo delle opportunità in ciò che a prima vista ci appare un ostacolo.
La scienza del “mindset”, ovvero la forma mentis che adottiamo davanti a quanto la realtà ci impone, teorizza che il nostro mondo sia composto per il 20% dai fatti che accadono e per il restante 80% da come ci poniamo di fronte ad essi.
Nel libro “Il lato positivo dello stress” l’autore Kelly McGonigal ci insegna che cambiare il modo di vedere lo stress è alla portata di tutti. Ciascuno di noi ha un potere incredibile: la capacità di attribuire significati diversi agli eventi che ci si presentano nella vita.
Purtroppo la nostra società odierna ci propone un modello che prevede di “stare bene” sempre e a qualsiasi costo, e di cercare cure capaci di mettere a tacere dolori e sofferenze nel più breve tempo possibile.
Tuttavia, se impariamo ad ascoltare anche le nostre sensazioni spiacevoli, lo stress può trasformarsi nel nostro migliore alleato di sempre.
Vi propongo dunque alcune strategie da poter mettere in atto per utilizzare il potere della nostra mente a nostro vantaggio.
8 STRATEGIE PRATICHE ALLA PORTATA DI TUTTI
- NORMALIZZARE LE SENSAZIONI: la prossima volta che ti senti stressato/a, tieni a mente che le sensazioni che provi non sono altro che naturali manovre psicofisiche svolte dal tuo corpo per migliorare la tua prestazione. Il cuore batte forte per dare maggiore sangue al cervello e ai muscoli, le mani sudano perché c’è un aumento di energia in circolo, la voce all’inizio potrebbe tremare perché si sta adeguando a chi ti sta ascoltando. Tutte reazioni naturali che l’autore Hans Selye, pioniere nello studio del stress, definisce “risposta di adattamento all’ambiente”.
- GENERARE COERENZA: sviluppare fiducia sul fatto che gli accadimenti della vita sono in qualche modo spiegabili, prevedibili e, dunque, fronteggiabili. Sfide che possiamo affrontare perché consapevoli delle nostre capacità e dei nostri limiti, di ciò che possiamo fare e di ciò che possiamo imparare ad accettare.
- AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA: reagire in modo automatico di fronte ai problemi spesso non ci aiuta a cambiare la situazione, anzi a volte si rivela controproducente. Imparare a capire quali sono le fonti del nostro stress e quali pensieri associamo ad esse ci aiuta a non mettere il pilota automatico e a trovare con più lucidità soluzione e alternative più efficaci.
- GESTIRE IL TEMPO IN MODO EFFICACE: anche in una situazione così particolare come quella che stiamo vivendo, il tempo può sfuggirci di mano, altre volte si dilata a dismisura, dandoci l’impressione che “non passi più”. Può inoltre succedere che arriviamo a sera con la spiacevole sensazione di non aver fatto nulla di utile e di aver buttato via la giornata. Chi ha la tendenza a procrastinare le attività sgradevoli o faticose, può provare nel tempo un senso di frustrazione e di sfiducia nelle proprie risorse. Uno stratagemma molto utile in questi casi è quello di decidere a inizio giornata quante e quali saranno le ore che saranno dedicate a tutte le incombenze spiacevoli che di solito vengono rimandate. In quello spazio temporale saremo liberi di fare quello che abbiamo pianificato, ma al di fuori di esso ci sarà il divieto assoluto di tali compiti fino al giorno successivo.
- IMPARARE AD “OCCUPARSI” INVECE DI “PRE-OCCUPARSI”: un’altra nostra tendenza è quella di anticipare possibili eventi futuri (ovviamente sgradevoli) che diventano fonte di rimuginazione quotidiana. Per gestire questa trappola possiamo decidere ogni giorno di dedicare uno spazio di tempo, ad esempio una mezz’ora, in cui concentrare tutte le nostre peggiori fantasie rispetto alle preoccupazioni, liberando così il resto della giornata. Questa tecnica ha l’effetto paradossale di far svanire definitivamente i fantasmi delle nostre paure, una volta che sono attivamente ricercati piuttosto che rifuggiti.
- LIBERARSI DAL VELENO DELLA RABBIA: quando siamo arrabbiati, possiamo reagire in diversi modi. Se aggrediamo la fonte della nostra rabbia corriamo il rischio di compromettere quella relazione. Se decidiamo di trattenerla e inibirla, a lungo andare, quell’energia negativa si ripercuote sul nostro organismo dando origine a disturbi psicosomatici (mal di stomaco, mal di testa, pressione alta, ecc.). Fondamentale è quindi imparare a gestirla in modo efficace. Una via possibile consiste nel concedersi di esprimerla nella maniera più intensa possibile per iscritto, come se stessimo scrivendo al nostro interlocutore. In questo modo non solo permettiamo alla rabbia di defluire su carta, ma nella maggior parte dei casi cambiamo anche la percezione dell’altro e della situazione, rendendola meno negativa.
- SALVAGUARDARE IL PIACERE: a volte abbiamo la tendenza ad anteporre non solo i nostri doveri ai piaceri, ma anche i piaceri degli altri ai nostri. Il risultato è una crescente frustrazione, che può logorarci dentro e compromettere alcune relazioni. Un antidoto a questo è imparare a concedersi in ogni giornata un piccolo momento di piacere, dedicandoci a quello che ci fa star bene. Come sostiene il filosofo cinese Chuang Tzu, “l’uomo perfetto si cura prima di sé, poi cerca di aiutare gli altri”.
- FARE ESERCIZIO FISICO: è ormai ampiamente dimostrato che il movimento fa bene alla salute ed è un valido alleato nella gestione dello stress. In particolare l’esercizio fisico regolarizza la secrezione della leptina, riportando in equilibrio il bilanciamento con il cortisolo, l’ormone dello stress. Questo meccanismo serve anche per la regolazione del senso di sazietà, portandoci a mangiare in modo più sano ed equilibrato.
Non mi resta, dunque, che invitarvi a mettere in atto queste strategie e a farmi sapere com’è andata!
I vostri feedback sono molto importanti per me.
SCRIVETEMI IN PRIVATO ANCHE SOLO PER DIRMI “L’HO LETTO” OPPURE “L’HO FATTO”