VIOLENZA DOMESTICA
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso e può essere di tipo psicologico (controllo, possesso, denigrazioni, svalutazioni, insulti, minacce, intimidazioni, stalking), fisico (calci, pugni, schiaffi, spintoni, morsi, percosse, lancio o rottura oggetti, mani al collo), sessuale ed economico.
Nella maggior parte dei casi sono eventi gravi, in cui le vittime (in prevalenza donne, ma anche bambini e in misura minore uomini) hanno riferito di aver avuto la sensazione che la loro vita fosse in pericolo (34,5%). Tuttavia, solo il 18,2% di loro ha considerato la violenza subita in famiglia un reato, per il 44% è stato qualcosa di sbagliato, per il 36% solo qualcosa che è accaduto.
Il fenomeno della violenza domestica risulta essere diffuso in tutti i paesi e in tutte le fasce sociali; gli aggressori, che possono essere mariti (o mogli), parenti, compagni, amici intimi, appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza, etnia.
Le vittime spesso non denunciano il fatto per paura o vergogna.
La violenza domestica può provocare danni fisici anche permanenti e invalidanti e gravi conseguenze nella vita psichica delle vittime, perché può far sviluppare problemi psicologici come sindromi depressive, problemi somatici, sintomi di ansia, tensione, sensi di colpa e vergogna, bassa autostima, disturbo post-traumatico da stress e molti altri.
Le ferite, la paura e lo stress associati alla violenza possono portare a problemi di salute psicofisica quali dolore cronico (ad esempio mal di testa, dolore alla schiena), sintomi di svenimento, sintomi gastrointestinali (ad esempio perdita dell’appetito, disturbi alimentari, sindrome del colon irritabile), sintomi cardiaci (ad esempio ipertensione e dolore precordiale), abbassamento delle difese immunitarie.
Le conseguenze della violenza domestica protratta nel tempo lasciano segni anche sul piano relazionale perché chi la subisce spesso perde il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento.
VIOLENZA ASSISTITA
I bambini e gli adolescenti che assistono alle violenze, soprattutto se perpetrate all’interno della famiglia da adulti significativi, vivono vere e proprie esperienze traumatiche, che condizionano negativamente non solo il loro sviluppo psicologico, ma anche la capacità di stabilire relazioni affettive soddisfacenti una volta diventati adulti e genitori a loro volta.
Inoltre i traumi infantili possono compromettere il funzionamento del Sistema Nervoso, dell’apparato neuroendocrino, del benessere fisico durante l’intero arco dell’esistenza.
E’ stato dimostrato che l’essere stati ripetutamente esposti da bambini a violenza e ad abusi costituisce un decisivo fattore di rischio per diventare in futuro un adulto maltrattante.
Come può aiutare il lavoro terapeutico
E’ molto utile intervenire quando la violenza riguarda ancora il presente, sia sulle vittime, sia sui figli esposti alle violenze, sia sul maltrattante. L’intervento diventa in questo caso fondamentale per interrompere il ciclo della violenza e la trasmissione di modelli di comportamento disfunzionali attraverso le generazioni.
L’intervento può essere messo in atto anche per rielaborare i traumi del passato, per potenziare le capacità personali e le risorse individuali, per affrontare le sfide della vita quotidiana, per andare davvero “oltre il trauma”.